Una congiunzione astrale favolosa come scusa per doppiare il promontorio la notte.
Al cospetto di una eclissi interminabile, di una luna rossa sontuosa, di Marte, Giove e di una via lattea ammirata da Torre Cervia come non mai, in compagnia del fido Max, ho affinato e ripreso tutto ciò che comporta una pagaiata notturna: la sensibilità delle gambe nell’attutire il moto ondoso al giardinetto (forza 2, mare 3) che ci ha accompagnato sino a Punta Rossa, il surfare intuendo le onde, l’acuire la vista per trovare lo sbarco programmato, il prevalere dell’olfatto colpito dagli odori della macchia mediterranea prima, e dei ristoranti e dei bar poi, una volta arrivati davanti a San Felice.
Una bella esperienza anche per testare materiali nuovi: è in queste situazioni che la “roba buona” si vede e si apprezza.